Fundacion Cesar Manrique

Lanzarote è un’isola dalla forte personalità, dai paesaggi spesso aspri ed inebrianti al tempo stesso. E’ una delle località più gettonate dal turismo, ma non per questo smette di ispirare e di affascinare i viaggiatori. Le sue lunghe giornate di sole e i suoi panorami vulcanici hanno senza dubbio educato il genio artistico di Cesar Manrique, uno dei più illustri esponenti della cultura lanzaroteña.

Manrique, pittore, scultore, architetto ed ecologista al tempo stesso, aveva uno stile inconfondibile, e la sua unicità si può godere appieno presso il Museo della Fundacion Cesar Manrique, dedicata al grande artista. La sede espositiva ha sede nella casa dove ha vissuto il grande pittore, da lui stesso progettata, costruita e decorata.

Le influenze della sua arte sono sicuramente da ricercare nello stile più allegro e solare della pittura spagnola del Novecento: partendo da Picasso per arrivare a Mirò. Ma la sua peculiarità, che lo rende oggi così moderno, è data dalla sua profonda passione della natura, dell’integrazione dell’umano con l’elemento verde e naturalistico. La sua casa, oggi Fundacion Manrique, si inserisce in un contesto vulcanico, apparentemente arido e dominato da un contrasto di colori e profumi.

Eppure le forme morbide della sua casa trasmettono una libertà creativa e una attenzione all’armonia tra gli elementi davvero moderna, quasi “zen”. Le rocce laviche, dal colore bruno, risaltano nel candore delle superfici intonacate della casa stessa. Numerose le opere dell’artista presenti presso le sale della casa-museo. Ma l’esperienza da consigliare è soprattutto il godimento di una esperienza di armonia tra la natura circostante e il prodotto dell’uomo, che non vuole distruggere, non vuole dominare, non vuole imporre. Vuole solamente decorare ed abbellire quanto può ciò che esiste, vivendo con bellezza e comodità.

Il concetto stesso della casa-museo di Cesar Manrique è riassumibile in uno dei motti del pittore: “La Natura è la protagonista assoluta della bellezza di Lanzarote”. Come non dargli ragione?